Late evening bike words
Questo post inizia registrato mentre sono in bici sulla strada davanti alla mia facoltà.
Sono felice nonostante a livello universitario io non stia riuscendo a fare niente.
Sono felice nonostante i miei amici sono sordomuti oppure i miei coinquilini che non vedo praticamente mai.
(gli amici qui a Pisa, intendo)
E dicevo che sono felice anche se non ha senso che io lo sia perché in otto mesi di università non ho ancora concluso…niente.
E questo è abbastanza problematico.
Problematico perché, come molti sanno, io sono tirchio e se non riesco a dare abbastanza esami perdo la borsa di studio e fanculo: mi da fastidio spendere più soldi…cioè, dover spendere anche i soldi per mangiare e…e sto pensando anche di mettere…di provare a mettere la versione audio di questo post perché sono sicuro che quando lo ascolterò riderò tantissimo e scriverò anche questa parte, anche se poi non la metto.
Comunque sono felice perché sono a Pisa. Ma non è il fatto che sono in questa città in particolare.
È che sono in un mondo nuovo, diverso da quello in cui ho sempre vissuto (la Sardegna) e sto imparando ad usare tutto quello che ho. Sto uscendo dal mio…dal guscio che mi sono creato, da solo, con i miei improbabili vaneggi su una supposta incapacità o cose simili, e mi sto rendendo conto che l’incapacità di cui parlavo sempre tanto è costituita solo da blocchi mentali che mi sono creato in…boh… una quindicina d’anni e poi li ho continuati a mantenere vivi e sempre più forti perché mi venivano comodi.
In particolare sono felice perché mentre ero a mensa a mangiare ho parlato con un ucraino (credo) e una bielorussa che stavano discutendo.
(La bielorussa veramente bellissima, tra l’altro)
Così, semplicemente per il fatto che ero seduto lì a fianco e li ho sentiti, ho ascoltato…la maggior parte del loro discorso a dire il vero, e quindi mi sono intromesso e ho cominciato a chiacchierare.
E la Bielorussia è, a quanto pare, adiacente alla Polonia. Quindi ci sono tante cose che si spiegano.
Ora mentre scrivo sto ascoltando me che rientravo in casa, e mentre parlavo dicevo che avrei scritto di me che sento di me che sto rientrando in casa.
Salgo le scale.
Appena sono entrato mi è arrivato un messaggio.
Entro in camera.
Riderò, ad ascoltare questo messaggio, tantissimo.
Fine.
Ciao.